L’Osservatorio del Collegio Romano
Il Collegio Romano fu restituito ai Gesuiti all’inizio del XIX secolo. Nel 1850 p. Angelo Secchi SJ è stato nominato direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano. Due anni dopo, sull’incoraggiamento del padre generale Roothaan, Secchi fece rivivere una vecchia idea di Roger Boscovich di trasferire l’osservatorio sulla sommità della chiesa di Sant’Ignazio. La Chiesa aveva mura robuste e quattro immensi pilastri originariamente progettati per sostenere una cupola che non fu mai costruita. Grazie al finanziamento di Papa Pio IX, in brevissimo tempo fu eretto il nuovo Osservatorio su progetto dell’architetto Angelo Vescovali (1826-1895).
L’assistente di Secchi, padre Rosa, aveva potuto utilizzare un’eredità per acquisire un telescopio equatoriale Merz con un’apertura di 24 cm e una lunghezza focale di 4,35 metri, uno degli strumenti di più alta qualità del suo tempo. L’Osservatorio del Collegio Romano, dotato di questo Merz, un telescopio Cauchoix e un telescopio del meridiano Ertel, divenne presto uno dei primi osservatori astrofisici in Europa.
Questa immagine mostra l’Osservatorio di Padre Secchi in cima alla Chiesa di Sant’Ignazio visto dalla torre dei Calandrelli (dalla Tipografia della Pace, Roma, 1877). Le tre torrette ospitavano, da sinistra a destra, il rifrattore Cauchoix; il telescopio del meridiano Ertel; e (al centro dell’immagine) il telescopio equatoriale di Merz. Alla sua destra, davanti alla croce, si può vedere una grande palla in cima a un’asta. Questa palla è stata lasciata cadere per indicare a un cannoniere a Castel Sant’Angelo di dare il segnale di mezzogiorno sparando un colpo di cannone a salve. Il cannone di mezzogiorno fu trasferito al Gianicolo nel 1904; la tradizione del fuoco dei cannoni a mezzogiorno continua ancora oggi.