La Torre Calandrelli

Il Collegio Romano fu fondato da Sant’Ignazio nel 1551 in una modesta casa ai piedi del Campidoglio. Nel 1585, papa Gregorio XIII dotò un nuovo magnifico sito e l’istituzione divenne rapidamente il più importante centro di studi per la Compagnia di Gesù. Il suo programma, sebbene incentrato su teologia, filosofia e altre discipline umanistiche, era sempre accompagnato da materie scientifiche, in particolare matematica e astronomia. Tuttavia, nei primi due secoli di attività del Collegio non esisteva un osservatorio astronomico: i fenomeni celesti venivano osservati da finestre e balconi.
Dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773, l’istruzione presso il Collegio Romano fu affidata al clero secolare. Nel 1774 il Papa ordinò l’istituzione dell’Osservatorio Pontificio. Il professore di astronomia, Giuseppe Calandrelli, fu nominato direttore ma l’istituzione dell’osservatorio rimase solo sulla carta. Infine, nel 1786, il cardinale Zelada fece costruire una torre di 125 piedi a spese del Collegio e acquistò a proprie spese alcuni piccoli strumenti.
Nel 1804, Papa Pio VII si recò al Collegio Romano per osservare un’eclissi solare totale. Impressionato da questa esperienza promise di fornire l’attrezzatura adeguata e un supporto adeguato per l’osservatorio. Nello stesso anno, quando si recò a Parigi per incoronare Napoleone, colse l’occasione per acquistare un telescopio acromatico e un buon orologio a pendolo. In seguito acquistò un telescopio per i transiti di Reichenbach (Monaco).
Con questi strumenti piuttosto modesti Calandrelli e il suo collega, Andrea Conti, insieme a Giacomo Ricchebach che si unì a loro nel 1816, poterono iniziare le ricerche astronomiche. Negli otto volumi della loro opera, Opuscoli Astronomici (1803-1824), descrivono le osservazioni da loro effettuate sul Sole, sui pianeti e sulle comete, sulle occultazioni e triangolazioni stellari effettuate su Roma e dintorni.
Sfortunatamente, l’alta torre non era abbastanza stabile o abbastanza forte da supportare telescopi più grandi del XIX secolo.

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