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L’Osservatorio a Castel Gandolfo
Con il trasferimento dell’Osservatorio a Castel Gandolfo nel 1935, La Specola Vaticana ha assunto un nuovo ruolo nella scena astronomica internazionale.
Il Laboratorio Spettrochimico ha prodotto i primi spettri di laboratorio affidabili di elementi e molecole di interesse astronomico e ha portato alla pubblicazione dello Spectrochimica Acta, che rimane fino ad oggi un importante documento nel campo della spettroscopia. Questi spettri potrebbero essere confrontati con gli spettri delle stelle e fotografati dai telescopi Doppio Astrografo e Schmidt.
Un impulso verso gli spettri di laboratorio fu la crescente collezione di meteoriti, iniziata con le donazioni del Marchese de Mauroy e di sua moglie. La collezione ha continuato a crescere e ora è una delle più grandi al mondo e comprende un centro di studi sulle proprietà fisiche dei meteoriti.
Un’opera importante della Specola Vaticana insieme alla Pontificia Accademia delle Scienze fu l’incontro internazionale del 1957 sulle popolazioni stellari. Alcuni degli astronomi più importanti di quell’epoca si riunirono per discutere della scoperta di popolazioni distinte di stelle e si posero la più grande questione sull’origine dell’universo stesso.
Nel frattempo, le prime fotografie pubblicate del Raggio Verde (Green Flash) portarono una certa fama e resero popolari agli astronomi dell’Osservatorio Vaticano.
Gruppo 1
- I Marchesi di Mauroy
- Righe Spettrali
- Il Laboratorio Spettroscopico
- Gizmo
- Spectrochimical Acta
Gruppo 2
Espositore delle Meteoriti
Gruppo 3
- I Telescopi sul Palazzo Pontificio
- Altre Attività Scientifiche
- I Telescopi nelle Ville Pontificie