Notturni con Strumenti Astronomici (1711)

Donato Creti e Raimondo Mansini
Notturni con Strumenti Astronomici (1711)

Copie di una serie di piccole tele (originali della Pinacoteca Vaticana) raffiguranti corpi celesti sopra paesaggi notturni. I dipinti furono commissionati nel 1711 dal conte bolognese Luigi Marsili come dono a papa Clemente XI, illustravano gli strumenti che desiderava ottenere per un osservatorio astronomico a Bologna; il dono ebbe successo e l’Osservatorio ivi stabilito continua ancora oggi, uno dei più antichi osservatori in uso continuo nel mondo.

Gli otto dipinti mostrano i vari strumenti che si desidera acquistare, ciascuno raffigurato in un ambiente elegante come dipinto dal Creti. I pianeti stessi – Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno e una cometa – furono inseriti nel dipinto dal noto miniatore Raimondo Mansini. Nell’estate del 1711 osservò i pianeti nel telescopio di Eustachio Manfredi, un astronomo autodidatta che aveva incoraggiato Marsili a proseguire la costruzione dell’osservatorio.

Da notare che quasi tutte le immagini mostrano un’eccellente accuratezza scientifica: il Sole include le macchie solari; la Luna è raffigurata con il sud rivolto verso l’alto, come vista in un telescopio; Mercurio è a metà fase, come si vede quando è più lontano dal Sole (e quindi meglio visibile al telescopio); i punti della mezzaluna di Venere si estendono oltre il punto di mezzo disco, risultato (ora lo sappiamo) della rifrazione della luce da parte della densa atmosfera di quel pianeta; Marte è “gibboso”, come si può vedere durante alcune parti della sua orbita; Giove include la Grande Macchia Rossa, la prima rappresentazione a colori (la macchia fu segnalata per la prima volta nel 1665) e tre delle sue quattro grandi lune. Saturno, tuttavia, è l’unica eccezione; non è una buona rappresentazione degli anelli, e infatti Saturno non era visibile nel cielo durante l’estate del 1711 quando furono realizzate queste immagini.

Luna

Mercurio

Venere

Marte

Giove

Saturno

Cometa